L’Emergenza CoViD-19, attraverso l’esigenza di ricorrere allo smart working, ha imposto alle aziende una rivoluzione culturale e organizzativa scardinando alla base consuetudini e approcci tradizionali e consolidati nel mondo del lavoro.
Il ripensamento delle modalità che caratterizzano il lavoro anche all’interno delle aziende, si ripercuote anche sull’organizzazione degli spazi lavorativi che che devono essere ripensati e sempre più ispirati ai principi di flessibilità, digitalizzazione, collaborazione tra le persone. Alcune aziende, con una forte cultura incentrata sull’innovazione sono state avvantaggiate all’avvento della Pandemia: Progeco NeXT già dal 2018 ricorreva all strumento dello smart working per i propri dipendenti, basandosi una cultura orientata ai risultati, sulla fiducia e su una valutazione legata alle reali performance.
“Dopo un anno di smart working, – commenta la nostra HR Manager Isabella Timpano – Progeco Next ha avviato un processo di grande cambiamento della cultura e delle abitudini lavorative pensando ad un’azienda fluida e in movimento.
L’obbligo di lavorare da casa ha messo in evidenza la necessità di ricreare la connessione umana tra i colleghi per farli sentire fisicamente vicini; in quest’ottica abbiamo rivisto e definito i nostri spazi creando delle postazioni di lavoro non più ‘individuali’ ma libere, per dare la possibilità ai colleghi che lavorano in presenza di spostarsi da una scrivania all’altra in funzione dei progetti che stanno seguendo e del gruppo di lavoro con cui devono collaborare.
Questo permette, malgrado la continuazione dello smart working, di mantenere la socialità con i colleghi e di avere incontri con più persone aziendali lavorando sempre in sicurezza e nel rispetto della salute delle nostre persone.“